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POSITION PAPER      Sessione 4

         GLI STRUMENTI EQUITY        

 

a cura di Massimo Giusti

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1.    Il contesto

Dall’esperienza maturata nei tavoli di lavoro dei Cantieri ViceVersa 2021 era emerso come centrale per gli Enti del Terzo Settore il tema di approcciarsi in maniera consapevole alla capitalizzazione tramite strumenti equity.

Il Terzo Settore sta attualmente vivendo una considerevole fase espansiva e manifesta la necessità di beneficiare di nuovi strumenti di raccolta finanziaria, adeguati alle iniziative di trasformazione sociale che intende mettere in atto. Tuttavia, sul tema degli strumenti equity ha sempre manifestato un certo scetticismo. Tali strategie di capitalizzazione non sono infatti mai state prese diffusamente in considerazione dal Terzo Settore, se non attraverso gli strumenti di cui il movimento cooperativo si è dotato nel tempo (CFI, Fondi Mutualistici o di mutuo aiuto). Queste evidenti criticità sono state tendenzialmente attribuite alla limitata investment readiness degli Enti del Terzo Settore, oltreché alla loro comprensibile diffidenza verso modalità di investimento che tradizionalmente perseguono la creazione di valore economico come obiettivo principale.

Gli Enti del Terzo Settore, di fronte alla disponibilità di strumenti quali il grant, spesso non si sono posti come priorità la ricerca di strumenti di capitalizzazione in grado di sviluppare e scalare le proprie iniziative nel lungo periodo. , Lo sviluppo del Terzo Settore mostra però ora più che mai il bisogno di perseguire strategie di capitalizzazione che non si affidino esclusivamente alla raccolta di donazioni e che vadano a rafforzare la propria struttura finanziaria.

In questo contesto, l’importante crescita della finanza sostenibile ha aperto nuove opportunità di finanziamento anche per il Terzo Settore, il quale ha nel proprio DNA la volontà di occuparsi di temi legati alla sostenibilità e all’impatto sociale e ambientale. Il rafforzamento della propria struttura finanziaria anche grazie alla differenziazione degli strumenti di raccolta di capitale è per il Terzo Settore ormai una priorità, vista la necessità di occuparsi del proprio sviluppo nel lungo termine. In questo senso, gli investimenti sostenibili possono rivelarsi decisivi per sostenere le nuove esigenze manifestate dal Terzo Settore

In particolare, nell’ultimo decennio si sono affacciati nel nostro Paese soggetti di varia natura (tra cui fondi di investimento chiusi, SGR, SICAV) che hanno ampliato il lessico ed il vocabolario finanziario degli stessi Enti di Terzo settore. Si sono sempre di più avvicinati al Terzo Settore anche soggetti che o non esistevano, o che hanno riadattato e attualizzato la propria mission; questo fenomeno è già stato osservato anche nel mondo del Credito. Ciò che nel passato è emerso, come differenza sostanziale tra il mondo del credito e quello dell’equity, è che questi ultimi strumenti spesso mostrano una maggiore propensione al dialogo con il soggetto investito per quanto riguarda la definizione degli obiettivi di impatto dell’iniziativa. Come emerso nei tavoli di lavoro della scorsa edizione dei Cantieri Viceversa, è però necessario che gli investitori che offrono tali strumenti adattino le proprie procedure operative e modalità di intervento alle peculiarità del Terzo Settore.

Inoltre, a seguito della crescita di popolarità dei temi della sostenibilità e dell’impatto sociale e ambientale all’interno dei mercati finanziari, può verificarsi il rischio che si verifichino fenomeni quali il  greenwashing, il social washing, o l’impact washing. In questo contesto, le recenti e importanti novità normative in tema di finanza sostenibile, quali la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), promossa dall’Unione Europea ed entrata in vigore nel marzo 2021, stanno svolgendo un ruolo fondamentale in tema di trasparenza delle informazioni. In quest’ottica, si presenta la necessità che gli Enti del Terzo Settore collaborino con gli investitori per un allineamento sui principi dello sviluppo sostenibile che si traduca poi instrategie di investimento coerenti.

Le proposte sul tema degli strumenti equity nell’ambito del Terzo Settore devono essere inserite in un quadro più complessivo di sviluppo dell’impresa sociale di Terzo Settore, visto come uno degli strumenti più innovativi da affiancare a quello di un quadro finanziario a più livelli – ovvero che coinvolge strumenti di grant laddove esistenti e necessari, ma anche il debito classico con intermediari creditizi. Questo era un aspetto già fortemente emerso nei tavoli di lavoro dei Cantieri ViceVersa 2021, nei quali si era sottolineato il potenziale strategico insito nelle forme di partenariato tra strumenti diversi. Modalità di intervento ibride di questo genere sono indubbiamente una strategia da esplorare per gli Enti del Terzo Settore.



2.    Spunti di discussione per i tavoli di lavoro
 

All’interno del contesto qui brevemente delineato, risulta di fondamentale rilevanza esplorare alcuni punti che sono necessari per favorire l’adozione di strumenti equity nelle strategie di capitalizzazione degli Enti di Terzo Settore:

 

  1. Quanti e quali soggetti del lato offerta hanno completato o stanno completando le procedure per offrire al mercato strumenti specializzati?

Quanti e quali soggetti dal lato domanda hanno iniziato a cercare, richiedere o predisporre piani di capitalizzazione di lungo periodo?

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Un progetto di Forum Nazionale del Terzo Settore e Forum per la Finanza Sostenibile
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